Idea by
Giuseppe Cristoforoni
Giuseppe Cristoforoni
Call for ideas 2020
SI PARLA DI “GLOBAL WARMING E' “GLOBAL HEATING” SI DICE “DECARBONIZZARE”, BISOGNA “DECOMBUSTERE”
SI PARLA DI “GLOBAL WARMING E' “GLOBAL HEATING” SI DICE “DECARBONIZZARE”, BISOGNA “DECOMBUSTERE”
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- Systemic changes
L’obiettivo del progetto è quello di produrre e immagazzinare l’energia in ”DISCHI SOLIDI” tramite una catena dell’Idrogeno da vere rinnovabili, tramite l’assemblaggio di tecnologie già sperimentate, rendendole commerciabili e quindi competitive, con l’obiettivo, di coprire in toto il fabbisogno energetico nel massimo rispetto dell’ambiente.
I prezzi del mercato attuale dell’energia non includono i costi sulla salute umana e sull’ambiente a partire dall’ inquinamento atmosferico e i suoi disastri, costi che potrebbero realmente portare a valutazioni completamente ribaltate nei processi decisionali.
Dovremo affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici per almeno altri 50 anni. Dobbiamo dunque adottare misure resilienti per l’adattamento.
L’Architettura ha innanzitutto una funzione sociale, deve essere sostenibile e inclusiva, dare sostegno e soluzione ai bisogni impellenti della società.
Per questo il futuro dell’Architettura non è, e non potrà
essere un Bosco Verticale.
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L’obiettivo del progetto è quello di produrre e immagazzinare l’energia tramite una catena all’Idrogeno da vere rinnovabili. Quali il GEMSTAR Pale Eoliche e Pannelli Fotovoltaici sul costruito. Il GEMSTAR; è una turbina idrocinetica che produce energia pulita dalle correnti marine, ipotizziamolo nello stretto di Messina in un sito industriale dismesso 10aquiloni 4 pale Eoliche e 100KW di fotovoltaico creando così una fattoria di produzione energia elettrica SOSTENIBILE il cui scarto è acqua.
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Questa energia convogliata in un inverter trattata sarà energia elettrica disponibile ed utilizzabile, ma non verrà immessa in rete, non tutta, ne sarà utilizzata quella necessaria al fabbisogno del sito
l’energia prodotta sarà immessa in un elettrolizzatore ad acqua marina da cui si otterrà la produzione di idrogeno e ossigeno questo idrogeno sarà a sua volta immesso in un catalizzatore che lo stoccherà in dischi “pillole” e l’ossigeno verrà stoccato in serbatoi. L’ossigeno sarà venduto.
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I dischi contenitori, studiati e creati per accumulare l’idrogeno in modo sicuro e maneggevole dischi che potranno essere di varie dimensioni da un minimo di 1 centimetro di diametro, fino alle grandezze definite in base all’utilizzo finale
Fra gli scopi del progetto vi è in particolare lo studio e la realizzazione del catalizzatore inverso destinato alle autovetture; ad oggi le auto a “IDROGENO” esistono, il loro problema è l’approvvigionamento vista la mancanza di colonnine di distribuzione
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Questo progetto alla fine non è altro che l’assemblaggio di realtà già esistenti e sperimentate, significherebbe produrre energia da fonti realmente rinnovabili, stoccarle e trasportarle in modo sicuro, poter riprodurre l’energia ovunque per ogni uso o scopo senza alcuna immissione in atmosfera, il costo per realizzare la piattaforma è di 5Milioni di Euro.
L’utilizzo finale di queste “pillole”, sarà quello di riempire i serbatoi di: grandi fabbriche Navi, Aerei, Palazzi, case uffici camion
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Le pastiglie di circa un centimetro di diametro e del peso di settantacinque milligrammi , contengono 1,8 litri di idrogeno
Per liberare l’idrogeno dalle pillole si necessita di un catalizzatore di restituzione con procedimento inverso del primo; così si libererà l’idrogeno una volta riscaldato, e si riempiranno i serbatoi di destinazione, quindi si alimenteranno le celle a combustibile che trasformeranno l’idrogeno nuovamente in energia elettrica pronta all’uso
Senza idrogenodotti
SI PARLA DI “GLOBAL WARMING E' “GLOBAL HEATING” SI DICE “DECARBONIZZARE”, BISOGNA “DECOMBUSTERE”
SI PARLA DI “GLOBAL WARMING E' “GLOBAL HEATING” SI DICE “DECARBONIZZARE”, BISOGNA “DECOMBUSTERE”
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- Systemic changes
L’obiettivo del progetto è quello di produrre e immagazzinare l’energia in ”DISCHI SOLIDI” tramite una catena dell’Idrogeno da vere rinnovabili, tramite l’assemblaggio di tecnologie già sperimentate, rendendole commerciabili e quindi competitive, con l’obiettivo, di coprire in toto il fabbisogno energetico nel massimo rispetto dell’ambiente.
I prezzi del mercato attuale dell’energia non includono i costi sulla salute umana e sull’ambiente a partire dall’ inquinamento atmosferico e i suoi disastri, costi che potrebbero realmente portare a valutazioni completamente ribaltate nei processi decisionali.
Dovremo affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici per almeno altri 50 anni. Dobbiamo dunque adottare misure resilienti per l’adattamento.
L’Architettura ha innanzitutto una funzione sociale, deve essere sostenibile e inclusiva, dare sostegno e soluzione ai bisogni impellenti della società.
Per questo il futuro dell’Architettura non è, e non potrà
essere un Bosco Verticale.
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L’obiettivo del progetto è quello di produrre e immagazzinare l’energia tramite una catena all’Idrogeno da vere rinnovabili. Quali il GEMSTAR Pale Eoliche e Pannelli Fotovoltaici sul costruito. Il GEMSTAR; è una turbina idrocinetica che produce energia pulita dalle correnti marine, ipotizziamolo nello stretto di Messina in un sito industriale dismesso 10aquiloni 4 pale Eoliche e 100KW di fotovoltaico creando così una fattoria di produzione energia elettrica SOSTENIBILE il cui scarto è acqua.
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Questa energia convogliata in un inverter trattata sarà energia elettrica disponibile ed utilizzabile, ma non verrà immessa in rete, non tutta, ne sarà utilizzata quella necessaria al fabbisogno del sito
l’energia prodotta sarà immessa in un elettrolizzatore ad acqua marina da cui si otterrà la produzione di idrogeno e ossigeno questo idrogeno sarà a sua volta immesso in un catalizzatore che lo stoccherà in dischi “pillole” e l’ossigeno verrà stoccato in serbatoi. L’ossigeno sarà venduto.
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I dischi contenitori, studiati e creati per accumulare l’idrogeno in modo sicuro e maneggevole dischi che potranno essere di varie dimensioni da un minimo di 1 centimetro di diametro, fino alle grandezze definite in base all’utilizzo finale
Fra gli scopi del progetto vi è in particolare lo studio e la realizzazione del catalizzatore inverso destinato alle autovetture; ad oggi le auto a “IDROGENO” esistono, il loro problema è l’approvvigionamento vista la mancanza di colonnine di distribuzione
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Questo progetto alla fine non è altro che l’assemblaggio di realtà già esistenti e sperimentate, significherebbe produrre energia da fonti realmente rinnovabili, stoccarle e trasportarle in modo sicuro, poter riprodurre l’energia ovunque per ogni uso o scopo senza alcuna immissione in atmosfera, il costo per realizzare la piattaforma è di 5Milioni di Euro.
L’utilizzo finale di queste “pillole”, sarà quello di riempire i serbatoi di: grandi fabbriche Navi, Aerei, Palazzi, case uffici camion
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Le pastiglie di circa un centimetro di diametro e del peso di settantacinque milligrammi , contengono 1,8 litri di idrogeno
Per liberare l’idrogeno dalle pillole si necessita di un catalizzatore di restituzione con procedimento inverso del primo; così si libererà l’idrogeno una volta riscaldato, e si riempiranno i serbatoi di destinazione, quindi si alimenteranno le celle a combustibile che trasformeranno l’idrogeno nuovamente in energia elettrica pronta all’uso
Senza idrogenodotti